nuovi-casi-clinici-tiroide-ii

Nuovi casi clinici tiroide II

TIROIDE: CASI CLINICI

Tiroidite e ipotiroidismo: riabilitazione della tiroide in un medico ed ennesima dimostrazione che la funzione tiroidea prescinde dagli anticorpi

Medico di sesso femminile, nata nel 1962, viene in prima visita il 23 aprile 2012 con la diagnosi di tiroidite e ipotiroidismo. Assumeva 75 mcg di ormone tiroideo. Essendo medico, e per giunta intelligente, le spieghiamo che avremmo iniziato un percorso terapeutico mirato alla graduale eliminazione dell’ormone, e nello stesso tempo alla completa riabilitazione della ghiandola. Già in prima visita iniziamo a scalare l’ormone a 50 mcg, e poi a 25 nella visita di controllo del mese di luglio. Nella terza visita di ottobre il     TSH a 3.96 (v.n. fino a 4.78) ci permette di scalare l’ormone a 12.5 mcg. La prima parte del 2013 vede un TSH stabile tra 4 e 5, il che stava a significare che la tiroide aveva ancora bisogno di allenarsi (infatti, ricordiamo che TSH significa “ormone che stimola la tiroide a funzionare”). Ma dopo l’estate la cosa è fattibile e, grazie alle analisi del 26 settembre con un TSH a 3.57, l’ormone sintetico viene definitivamente eliminato.

Tiroidite  di  Hashimoto e noduli

Paziente maschio nato nel 1962, viene in prima visita il 30 gennaio 2012, con la diagnosi di serio ipotiroidismo di Hashimoto e noduli alla tiroide. La gravità del caso si evince dal fatto che, pur assumendo ben 125 mcg di ormone sintetico, alle analisi del 12 gennaio 2012 il TSH fosse fuori range (4.449 per valori massimi fino a 4.200). In questi casi, l’endocrinologia convenzionale aumenta immediatamente la dose ormonale, per cui la prospettiva erano i 150 mcg.  Gli spieghiamo che il nostro intendimento sarebbe esattamente il contrario, e cioè tentare di diminuire la dose di ormone, se non tutto, come di solito avviene, almeno in parte, anche se non possiamo abbassarlo fin da subito per via del TSH alto. Però, quantomeno si evita di portarlo a 150, aspettando di vedere come reagisce la tiroide per la visita di controllo programmata per il mese di aprile. In effetti, il TSH reagisce benissimo, essendo a 0.460 il 17 aprile. Questa cosa ci consente di abbassare l’ormone a 100 mcg. Programmiamo una visita di controllo per il mese di ottobre 2012, chiedendo anche un’ecografia. Il paziente torna, infatti, il 10 ottobre con l’ecografia fatta il giorno precedente, e nella quale si legge: “presenza di numerose formazioni nodulari e pseudonodulari… come da tiroidite cronica autoimmune; la formazione di maggiori dimensioni, nella regione basale del lobo destro, misura 9.3 x 8.3 mm. Tali formazioni nodulari risultano vascolarizzate perifericamente, con alcuni spot intra lesionali. Aumento della vascolarizzazione in toto della ghiandola”. Le analisi del 27 settembre 2012, con un TSH a 2.084 ci consentono, però, di abbassare ulteriormente la dose di ormone a 75 mcg. Informiamo il paziente del fatto che dovremo aspettare un po’ di tempo per abbassare ulteriormente, ma lo preghiamo di continuare a fare le cure per bene. Lo rivediamo a gennaio e luglio 2013, ma solo nella visita di controllo dell’11 novembre 2013 riusciamo ad abbassare la dose di ormone a 50 mcg,  grazie ad un TSH a 1.37 del 23 ottobre precedente. Ma la cosa per cui pubblichiamo il caso clinico già nel mese di novembre è il risultato della nuova ecografia effettuata il 25 ottobre, che recita: “Tiroide in sede, nei limiti volumetrici. La struttura appare disomogeneamente ipoecogena, come per flogosi non recente. Pattern vascolare regolare. Assenza di immagini nodulari”.

Un ipertiroidismo un po’ “resistente”

Ragazza del 1976, viene in prima visita il 21 luglio 2011 con la diagnosi di ipertiroidismo. Non assumeva nessun farmaco ed era decisa a curarsi con la Medicina Biologica. Le analisi del 1 giugno evidenziavano un TSH a 0,01, un FT3 a 2.85 (valori massimi fino a 1.8), ed un FT4 a 7.55 (valori massimi fino a 4.2).  Altre analisi del 20 giugno evidenziavano un TSH sempre a 0,01, un FT3 a 11.3 (valori massimi fino a 6.8), ed un FT4 a 43.5 (valori massimi fino a 22). Messa in cura, torna in visita di controllo nel mese di ottobre con analisi simili alle precedenti, ma dicendo di sentirsi meglio, più tranquilla e senza più diarrea. La rivediamo nell’aprile 2012, con TSH sempre a 0.01, ma con gli ormoni della tiroide scesi ai limiti superiori della norma. Per tutta la restante parte del 2012 e la prima metà del 2013, nonostante un forte stress, gli ormoni non si rialzano, e i sintomi sono sempre sotto controllo.Il passo decisivo è stato fatto con le analisi del 9 ottobre 2013, con il TSH a 0.40 (v.n. a partire da 0.25), ed ormoni decisamente in ordine, con l’FT4 a 10 (v.n. da 7 a 20) e l’FT3 addirittura un po’ sotto i limiti. Questo risultato coincideva, ovviamente, con uno stato di benessere globale della paziente.

Ipotiroidismo

Ragazza del 1989, viene in prima visita il 3 aprile 2013, con una diagnosi di ipotiroidismo effettuata già l’anno precedente. Infatti, alle analisi del 10 settembre 2012 il TSH era a 8.150, per valori normali fino a 5.000. Nuove analisi effettuate il 26 marzo 2013 evidenziavano un notevole peggioramento del TSH, con un valore di 9.02, ma per valori normali fino a 3.60 (quindi quasi 3 volte tanto). Messa in cura con il Metodo Broussais, torna per la visita di controllo del 26 luglio 2013, portando in visione le nuove analisi dell’11 luglio, con un TSH normalizzato (a 4.160 per valori normali fino a 5.000).

Ipotiroidismo

Signora del 1954, siciliana, viene in prima visita il 15 aprile 2013, con una diagnosi di ipotiroidismo. Porta in visione le analisi dell’11 marzo e del 10 aprile, con TSH a 8.660 e 6.750, sempre per valori normali fino a 4.200.Messa in cura, torna in visita di controllo il 9 ottobre 2013 portando in visione le analisi del 1 ottobre, con un TSH sceso a 3.300, sempre per v.n. fino a 4.200. Avremo tutto il tempo di ottimizzare ulteriormente il risultato, ma intanto è bastato pochissimo perché il TSH si normalizzasse.

Noduli tiroidei

Paziente nata nel 1954, viene in prima visita il 12 gennaio 2011 con la diagnosi di noduli alla tiroide effettuata nel 2007, con un’ecografia del 31 ottobre di quell’anno che evidenziava un nodulo nel terzo medio del lobo destro di 20 mm, più un altro di 4.5 mm a sinistra. Un’altra eco portata in visione, risalente al 22 maggio 2009, confermava il nodulo di 2 centimetri. Infine, una terza ecografia del 23 luglio 2010, evidenziava un aumento del nodulo di destra a 24 mm, e dell’altro di sinistra a 5 mm. 2 mesi dopo aver fatto la prima visita nel nostro centro medico, l’11 marzo 2011, effettua una nuova ecografia che recita: “l’esame odierno, confrontato con quello del 23 luglio 2010, conferma la presenza di nodulo solido a destra di 20 mm (anziché 24). Dopo un anno, nuova eco del 11 maggio 2012 con conferma del nodulo a 20 mm a destra e 4 mm a sinistra. Infine, dopo un ulteriore anno, ultima eco (8/2/2013) prima della pubblicazione del caso clinico, con nodulo a destra di 19 mm e scomparsa del nodulo di sinistra.

Tiroidite di Hahimoto e ipotiroidismo

Paziente maschio nata nel 1963, viene in prima visita il 30 maggio 2013 con la diagnosi di Noduli alla tiroide effettuata nel 2007, con un’ecografia del 24 novembre di quell’anno che evidenziava un nodulo in sede paraistmica di 10 x 9 mm, un nodulo a destra di 14 x 13 mm, e infine un terzo nodulo a sinistra di dimensioni pari a 13 x 12. Da allora assumeva 75 mcg di ormone tiroideo, ma nonostante ciò i noduli si erano decisamente ingranditi. Infatti, nell’ecografia portata in visione nel corso della prima visita, fatta nel mese di novembre 2012, i noduli di destra erano diventati di 24 x 15 mm e di 23 x 18 mm, mentre quello di sinistra era passato addirittura da 13 x 12 a circa 33 x 19 mm. A cosa era servito prendere l’ormone per 6 anni? A nulla, come quasi sempre accade…
Dopo la visita medica, mettiamo il paziente in cura per i noduli con il Metodo Broussais e nello stesso tempo decidiamo che esistono le condizioni per iniziare a scalare l’ormone a 50 mcg, per poi eliminarlo definitivamente. Il paziente torna in visita il 30 ottobre 2013, portando in visione un’ecografia del 21 ottobre, che evidenzia un nettissimo miglioramento, con il nodulo maggiore di destra passato da 24 x 15 mm a 20 x 15 mm, e l’altro passato da 23 x 18 a 18 x 14.
Il miglioramento più eclatante era a carico del nodulo del lobo sinistro, passato da 33 x 19 mm a 24 x 11 mm. Ottimo risultato, a fronte della terapia ormonale che, al di là degli effetti collaterali, era solo riuscito a raddoppiare o triplicare i noduli stessi.

Tiroidite di Hahimoto e ipotiroidismo

“Ragazza” nata nel 1977, viene in prima visita il 28 marzo 2011 con la diagnosi di tiroidite e ipotiroidismo, effettuata nel settembre 2010, in seguito ad analisi fatte per una tachicardia.
Ci racconta di un TSH alto, ma dimentica di portare le analisi in visione. Porta, però, quelle fatte pochi giorni prima, proprio in vista della visita medica, che mostrano un TSH a 4.69 (v.n. fino a 4.20) e anticorpi elevati, specie gli anti-tireoglobulina, a 614. La paziente ci dice di essere preoccupata perché le è stato riferito che gli anticorpi elevati già l’avevano mandata in ipotiroidismo e che con il tempo la cosa sarebbe andata sempre peggio, fino a quando la tiroide non avrebbe funzionato più. Per questa situazione, ovviamente le era stato prescritto l’ormone, che però la “ragazza” si era rifiutata di prendere, sapendo bene che sarebbe stato per tutta la vita. Siamo molto solidali con lei, e le abbiamo spiegato che l’avremmo aiutata a rifar funzionare la tiroide “nonostante gli anticorpi alti”, come abbiamo sempre fatto per centinaia di altri pazienti.
La mettiamo in cura, dicendole di rifare le analisi dopo 3-4 mesi che, infatti, effettua il 14 luglio 2011, con il TSH che risulta a 5.03 (v.n. fino a 4.20). Continuiamo la strada della riabilitazione, raccomandando alla paziente di essere un tantino più affidabile nel seguire le cure, e la rivediamo in visita di controllo il 18 novembre 2011. Ci racconta di sentirsi un po’ meglio dal punto di vista energetico, in quanto prima “era molto spossata”. Porta in visione le analisi di 3 giorni prima, cioè del 15 novembre, che mostrano un TSH a 4.40. Nel 2012, pur migliorando i sintomi generali, il TSH stazione sempre intorno ai 4.50. A questo punto, capiamo che qualcosa continuava a non quadrare e ci rendiamo conto che la paziente ancora non era stata in grado di mettere bene a fuoco alcuni fondamentali consigli, così abbiamo ripassato ben bene la lezione, fino a quando non siamo stati sicuri che l’avesse capita bene. Ed eccoci finalmente premiati alla visita di controllo del 7 ottobre 2013, con un bellissimo TSH a 2.45 (v.n. fino a 4.20) ed un FT4 a 1.44 (v.n. da 0.93 a 1.70). Ci abbiamo messo un po’ di tempo in più del previsto ma, se avessimo potuto contare su un po’ più di affidabilità da parte della paziente, l’avremmo guarita in molto molto meno tempo, ad esempio come è accaduto per il caso clinico che segue.
 

Un serio ipotiroidismo curato in brevissimo tempo

Ragazza nata nel 1988, viene in prima visita il 27 giugno 2013 con la diagnosi di ipotiroidismo, portando in visione le analisi cliniche effettuate il 14 giugno, che mostravano un TSH decisamente elevato, a 7.98 (v.n. fino a 4.94), e un FT4 basso, a 7.0 (v.n. da 7 a 15). Nella sua storia clinica c’era anche un melanoma, operato nel 2008. Per l’ipotiroidismo le avrebbero voluto prescrivere l’ormone tiroideo, ma la paziente non se l’era sentita di assumere un ormone per tutta la vita, così aveva deciso di fare un “giro” su internet per cercare soluzioni di cura diverse. Messa in cura con il Metodo Broussais, la rivediamo in visita di controllo, il 7 ottobre 2013, con nuove analisi effettuate il 19 settembre, che mostravano il TSH sceso da 7.98 a 2.33, e l’FT4 salito da 7 a 10. Ovviamente, è superfluo dire che anche tutto lo stato di salute generale era molto migliorato, e la ragazza stessa ci dice di sentirsi meglio e “più in forze”. Un risultato raggiunto in soli 3 mesi.
 

Guarigione da tiroidite di Hashimoto, con normalizzazione degli anticorpi

“Ragazza” nata nel 1974, viene in prima visita il 26 aprile 2012 con la diagnosi di tiroidite di Hashimoto, portando in visione le analisi cliniche effettuate il 30 marzo, che mostravano un TSH ancora a posto (1.92), ma entrambi gli ormoni tiroidei verso i limiti inferiori della norma, in particolare l’FT4 a 0.9 (v.n. da 0.89 a 1.76).
Inoltre, anche gli anticorpi erano elevati, specialmente quelli anti-tireoglobulina a 2056 (v.n. fino a 60).
Era ovviamente preoccupatissima perché le avevano detto che questi valori così elevati degli anticorpi l’avrebbero presto fatta precipitare nell’ipotiroidismo, con il conseguente ormone a vita.
Le dicemmo che questo è un falso paradigma, perché con la Medicina Biologica si è facilmente in grado di proteggere la tiroide dall’attacco degli anticorpi, un po’ come si fa oggi con gli aerei militari, che si riescono a “nascondere” anche ai radar.
Le dicemmo di non preoccuparsi, perché avremmo cercato certamente di abbassare gli anticorpi, ma che se anche non ci fossimo riusciti, le avremmo COMUNQUE schermato e protetto la tiroide e mai l’avremmo fatta cadere nell’ipotiroidismo.
Bisogna, infatti, tenere conto che l’obiettivo fondamentale è quest’ultimo, e tale obiettivo si raggiunge con facilità anche se gli anticorpi restano alti.
Ad ogni modo, in questo caso la paziente ha avuto anche la soddisfazione di vedere gli anticorpi azzerarsi.
Infatti, già alle analisi del 18 luglio 2012, gli anti-TG erano scesi a 535 (v.n. sempre fino a 60), poi a 484 il 26 novembre, e infine a 96 il 29 maggio 2013, prima della pubblicazione del caso clinico.
Oltre a scendere gli anti-TPO da 2056 a 96, le analisi hanno sempre mostrato un TSH perfetto e ormoni molto migliorati e perfettamente rientrati nella norma, rispetto al 26 aprile 2012, quando erano entrambi ai limiti inferiori.
 

Guarigione da tiroidite di Hashimoto e ipotiroidismo, con normalizzazione degli anticorpi

Soggetto maschio nato nel 1968, viene nel nostro centro medico con una diagnosi di tiroidite di Hashimoto, per la quale era in “cura” con 50 mcg di eutirox dal mese di ottobre 2011. Porta in visione le analisi di settembre 2011, che mostravano un TSH a 11.48, anticorpi antiTG a 577 e anticorpi anti-TPO a 381. Messo in cura con la Medicina Biologica Integrata, inizia a scalare anche il farmaco a 25 e torna in visita medica nel settembre 2012 con un TSH a 1.63, cosa che ci consente di eliminarlo definitivamente. Effettua nuove analisi il 17 gennaio 2013 con valori ottimali degli ormoni, e torna in visita il 14 maggio 2013 con un TSH a 2.03, ormoni tiroidei perfetti, e infine anticorpi anti-TG a 31, e anticorpi anti-TPO a 20. Una perfetta guarigione sotto tutti i punti di vista, sia dall’ipotiroidismo, sia dalla tiroidite, sia per la completa riabilitazione funzionale della tiroide dopo l’ormone.
 

Un ipotiroidismo curato in pochissimo tempo

Ragazzo nato nel 1975, proveniente dalla Sardegna, viene a studio medico il 30 gennaio 2013 con una diagnosi di ipotiroidismo. Infatti, le analisi del 17 gennaio mostravano un TSH elevato (a 5.40, per valori normali compresi tra 0.20 e 3.20) ed un FT4 basso (a 6.6, per valori normali compresi tra 7.8 e 19.4). Non avendo alcuna intenzione di prendere l’ormone tiroideo per tutta la vita, ha ritenuto più saggio curarsi in maniera più “ecologica”. Prendiamo anche atto del fatto che il paziente era anche vegetariano, cosa non molto gradita alla tiroide, specie se non si sa farlo con i dovuti accorgimenti. Lo mettiamo in cura con il “Metodo Broussais” e lo rivediamo il giorno 13 maggio 2013, con le nuove analisi effettuate l’8 maggio, che mostravano un TSH perfettamente riequilibrato a 3.63 (ma per valori normali compresi tra 0.35 e 4.94) ed un FT4 a 0.83 (per valori normali compresi tra 0.70 e 1.48).
Da notare che il TSH iniziale a 5.40 era molto più alto di quanto potrebbe sembrare, poiché il valore massimo della norma era fino a 3.20.
 

Un altro ipotiroidismo curato in pochissimo tempo

Ragazzo nato nel 1990, viene a studio medico il 26 luglio 2013 con una diagnosi di ipotiroidismo. Porta in visione le analisi di aprile che mostrano un TSH a 4.680 (v.n. fino a 4.600) e le analisi di giugno con un TSH a 4.650 (v.n. fino a 4.200), quindi peggiori di quelle di aprile, considerando il parametri di normalità, e anche considerando che, in genere, la tiroide funziona meglio quando fa caldo. Lo rivediamo l’11 novembre in visita di controllo, e alle analisi del 26 ottobre 2013 il TSH era a 2.500 (v.n. fino a 4.600).
 

Un caso serio di ipotiroidismo e tiroidite

Ragazza nata nel 1983, di Trieste, viene in prima visita il 21 giugno 2012, portando in visione le analisi cliniche effettuate l’8 giugno, che mostravano un TSH a 16.88 (v.n. fino a 4.20) ed un FT4 ai limiti inferiori (9.87, per v.n. da 9.30 a 17). Aveva elevati anche gli anticorpi: 528 gli anti-TG e 197 gli anti-TPO. Decisa a non rassegnarsi a dover assumere l’ormone tiroideo per tutta la vita, decide di curarsi con il “Metodo Broussais”. Rifà le nuove analisi il 17 settembre 2012, che mostrano un TSH a 4.29 ed un FT4 salito a 13.9, con gli anticorpi diminuiti solo di poco (491 e 139). La rivediamo per la terza visita il 6 maggio 2013, con queste analisi: TSH a 2.60, FT4 a 15.2, anticorpi anti-TG a 305 e anticorpi anti-TPO a 82. L’ipotiroidismo è solo un ricordo.
 

Un altro grave caso di ipotiroidismo  e tiroidite

Ragazza del 1991, viene in prima visita il 9 agosto 2012 con la diagnosi di grave ipotiroidismo, portando in visione le analisi del 27 luglio che mostravano un TSH a 23.31 (valori normali fino a 5.50), ed FT4 ai limiti inferiori della norma (a 0.92 per valori normali da 0.89 a 1.76).
Inoltre, gli anticorpi anti-TPO erano a 3202 (valori normali fino a 120).
Messa in cura con il Metodo Broussais, torna in visita medica il 4 gennaio 2013, portando in visione le analisi del 22 dicembre 2012, che mostravano un TSH a 3.76, ed un FT4 salito a 1.27.
In più, gli anticorpi anti-TPO erano passati a 2484.
Ecco l’ennesima dimostrazione di come sia possibile curare e guarire in poco tempo anche un “grave” ipotiroidismo, “nonostante” gli anticorpi molto alti.
Da sempre, infatti, andiamo affermando che è completamente falso il concetto secondo cui gli anticorpi attaccherebbero la tiroide, portandola ineluttabilmente verso l’ipotiroidismo.
Questo può accadere solo se non si sa curarla bene, e la tiroide viene lasciata al suo destino.

Guarigione da tiroidite, ipotiroidismo  e noduli

Ragazza del 1974, viene in prima visita il 25 maggio 2012 con una diagnosi generica di tiroidite, ma, a guardare le analisi del 28 aprile, si capisce che il problema di base è un ipotiroidismo, con un TSH a 5.15 (v.n. fino a 4.94), oltre che anticorpi anti-TPO a 379.3 (per valori normali fino a 5.60). L’ecografia del 10 maggio evidenziava 2 noduli di 6 e 5.4 mm. Messa in cura con il Metodo Broussais, senza ricorrere per tutta la vita all’ormone, torna alla visita di controllo il 26 ottobre 2012, portando in visione le analisi del 17 ottobre che mostravano un TSH perfettamente rientrato, a 2.69, ed anticorpi anti-TPO scesi da 379.3 a 113.6. Infine, la nuova ecografia, fatta proprio il mattino del 26 ottobre, non evidenziava alcun nodulo, ma anzi “una struttura omogenea”.

Ipertiroidismo

Ragazza del 1988, viene in prima visita il 7 luglio 2012, con la diagnosi di ipertiroidismo datato 2008. Le analisi del 16 giugno evidenziavano un TSH a 0,1, un FT3 a 5.2 (valori massimi fino a 4.8), ed un FT4 a 21.9 (valori massimi fino a 19). I sintomi, ovviamente, erano quelli classici. Spieghiamo alla giovane paziente come si cura un ipertiroidismo senza prendere farmaci, e le diamo appuntamento per dopo l’estate. Il 29 settembre, infatti, si presenta a studio dicendoci di non avere più i sintomi della malattia, e anche le analisi erano in perfetto accordo con questo: TSH a 1.3, FT3 a 3.1 ed FT4 a 13.9. Guarita in soli 2 mesi.
Ipotiroidismo, struma nultinodulare, edema, ptosi e retrazione palpebrale
Donna di 50 anni, viene in prima visita il 28 dicembre 2011, raccontandoci di aver notato da circa un paio di mesi il calo della palpebra dell’occhio destro, mentre l’occhio sinistro le si era gonfiato, era vitreo e era fuoriuscito dall’orbita. Bisogna precisare che nel mese di dicembre 2010 le era stato diagnosticato un ipotiroidismo, con un TSH a 6.9. In seguito a questo, nel gennaio 2011 le era stato prescritto l’ormone tiroideo, nella quantità di 75 mcg al giorno. Per i sintomi a carico dell’occhio, nel novembre 2011 le erano state fatti diversi esami clinici, Tac compresa, risultati negativi, e le era stato prescritto cortisone sia per via orale che locale, con la conferma dei 75 mcg di ormone tiroideo. Tutto questo non era bastato a far star bene la paziente, al punto che era stata costretta a sospendere l’ormone per via degli effetti collaterali, decidendosi a venire in prima visita il 28 dicembre 2011. Messa in cura con il Metodo Broussais, torna in visita di controllo nel mese di giugno dicendoci di essere stata bene, che entrambi gli occhi andavano bene, e inoltre di non aver più avuto né la solita stanchezza generale, né la forte sonnolenza post-prandiale. Infine, porta in visione le nuove analisi dell’11 giugno, con un TSH perfetto, a 2.55 (v.n. fino a 4.20).
 

Noduli tiroidei  e  patologia autoimmune “globale”

Signora nata nel 1961, viene a studio in prima visita il 27 giugno 2011, con la diagnosi di noduli tiroidei. Nel 1996, inoltre, le era stata diagnosticata una “patologia autoimmune globale” (granulomatosi autoimmune di Wegener, vasculite, pericardite, ecc.), per la quale era stata trattata con cortisonici, ciclofosfamide ed altri farmaci anti-infiammatori. A quel tempo assumeva anche eutirox. In prima visita porta in visione un’ecografia tiroidea del 5 aprile 2011, che denotava: “Nulla a livello del lobo di destra, nel paraistmo nodulo di 16 x 14 x 10 mm, mentre i 3/5 caudali del lobo di sinistra della ghiandola risultano completamente sovvertiti per la presenza di una serie di noduli il cui diametro globale è di 33 x 23 x 14 mm, con vascolarizzazione peri ed intranodulare. Trachea leggermente laterodeviata a destra e spinta posteriormente a livello del giugulo”. Messa in cura con il Metodo Broussais e la medicina biologica, torna in visita di controllo nel mese di settembre 2011 con una nuova ecografia che già evidenziava una trachea in asse, anche se era normale che dopo solo 2 mesi di cura i “cosiddetti noduli” fossero ancora delle stesse dimensioni, precisamente 12 x7 mm all’istmo, e a sinistra di 25x20x16 mm, poi un altro di 17x13x10 mm, e infine uno di 12x10x10. Alla visita di febbraio 2012, in cui non le chiediamo di portare una nuova ecografia, ci dice di “sentirsi bene ed in forze”. La rivediamo, infine, il 7 luglio 2012 con una nuova ecografia, che mostra una trachea in asse e noduli ridotti a diametri di 12, 12, 10 e 7 mm di diametro. La cosa più importante era che la paziente continuava a sentirsi bene, ed in tutto l’inverno non aveva avuto episodi di raffreddamento, come invece le accadeva in passato.

Ipertiroidismo

Signora nata nel 1959, viene in prima visita il 30 giugno 2010 con la diagnosi di ipertiroidismo fattale circa un anno prima. Il TSH delle prime analisi, fatte il 10 marzo 2009 mostravano un TSH inferiore a  0,005, e lo stesso quelle del 27 gennaio 2010 (per di più con l’FT3 a 5,20 per valori normali fino a 5). I sintomi erano quelli classici, ma non eccessivamente gravi (palpitazioni e tachicardia, ansia ed irritabilità). Aveva fatto un esame con il “Loop Recorder” per una settimana, che è una sorta di Holter più sofisticato.
Fatto sta che le erano stati proposti i soliti farmaci (Inderal e Propycil), ma la paziente non aveva avuto nessuna intenzione di prenderli, per cui aveva optato per soluzioni più biologiche. Messa in cura, già in ottobre stava meglio, avvertendo la tachicardia solo nelle giornate ventose. Nell’ultima visita prima della pubblicazione del caso clinico, avvenuta il 24 ottobre 2012, ci dice di stare bene con raro e saltuario episodio di tachicardia. Il valore del TSH nelle ultime analisi  del 29 agosto 2012 era a 0,69 (v.n. da 0,36).

Ipotiroidismo

Ragazza del 1975, viene a studio il 28 giugno 2012 con la diagnosi di ipotiroidismo. Porta in visione le analisi del 15 giugno, con un TSH a 5.15 (per valori normali fino a 4.20) ed un FT4 ai minimi termini, cioè a 0.95 (valori normali da 0.93 a 1.7). I sintomi erano quelli tipici dell’ipotiroidismo, tra cui molta stanchezza, freddolosità, calo della libido e un ciclo irregolare. La paziente aveva deciso di non assumere l’ormone tiroideo. Torna in visita di controllo il 9 ottobre 2012, dicendoci che la stanchezza e la libido erano migliorate, e portando in visione le analisi del 2 ottobre che evidenziavano un TSH a 4.04 (ma attenzione, per valori normali non più fino a 4.20, ma fino a 4.78) e un FT4 salito da 0.95 a 1.14.

 

Ipertiroidismo

Signore nato nel 1958, viene in prima visita il 7 aprile 2008, con una diagnosi di ipertiroidismo fatta alla fine del 2007. Le analisi del 14 dicembre 2007 evidenziavano un TSH a 0.01, un FT3 a 11.46 (valri massimi fino a 4.2) e un FT4 a 3.72 (valori massimi fino a 1.8). Aveva assunto tapazole per alcuni mesi, prima 4 compresse, poi 3, poi 2 e infine una, ma lo aveva sospeso per effetti collaterali, in attesa di sostituirlo con propycil. Però, iniziandosi a curare con il “Metodo Broussais”, inizia a stare meglio. Le ultime 2 analisi portate in visione, rispettivamente del 5 giugno 2010 e del 3 giugno 2011, evidenziavano un TSH a 1.29 e a 1.56, entrambe con normali valori anche degli ormoni tiroidei.

Noduli tiroidei

Signora del 1962, viene a studio il 2 settembre 2010 con la diagnosi di noduli tiroidei. L’ecografia portata in visione, del 9 marzo precedente, confermava la presenza di un nodulo di 22.5 mm nel polo inferiore di destra, ed inoltre altri 2 noduli paraistmici di 7.5 e 5.6 mm. In sede di prima visita troviamo alcuni squilibri energetici e metabolici, tra cui una caratteristica che la Medicina Tradizionale Cinese chiama “umidità”. Le spieghiamo di che si tratta e le diciamo che la tiroide soffre molto questa disfunzione. Pochi mesi dopo l’umidità non c’era più, e l’ecografia del 30 marzo 2011 evidenziava un nodulo dimezzato, di 11.5 mm, ed anche gli altri 2 in zona paraistmica erano ridotti di dimensioni (5.0 al posto di 7.5, e 4.0 al posto di 5.6). La signora era dimagrita anche di 8 chili. Parlandoci dell’esame ecografico che aveva effettuato, ci racconta che l’ecografista, guardando i risultati, aveva chiesto testualmente: “com’è possibile?”.
Poi aveva chiesto alla signora se avesse assunto l’eutirox. Alla risposta negativa della stessa il suo commento era stato: “a volte la testa fa miracoli…”.  
 

 

Noduli e ipotiroidismo

Signora del 1968, di Rimini, viene in prima visita il 28 giugno 2011, con una diagnosi di Ipotiroidismo. Nel 2010 aveva avuto un TSH a 5.760 (per valori normali fino a 4.200). Per questo, aveva effettuato un ciclo di agopuntura che avevano portato il TSH a 4.400 a gennaio, 3.710 a marzo e 4.950 a maggio (sempre per v.n. fino a 4.200), mentre nel mese di febbraio 2011 il TSH era 4.72, ma per valori normali fino a 5. In ogni caso, non essendo stata soddisfatta dei risultati, dopo aver visto rialzarsi il TSH a quasi 5 nel mese di maggio, si lascia convincere a prendere 25 mcg di ormone sintetico, ma senza esserne convinta più di tanto, sia per la consapevolezza di doverlo prendere per tutta la vita, sia perché era cosciente che l’ormone non resta mai a 25, ma pian piano va aumentando. Insomma, la signora non era convinta di questa scelta, anche per la paura degli effetti collaterali. Così, facendo un giretto su internet, si imbatte nel nostro centro medico ed inizia a leggere i casi di guarigione, che la convincono a venire a fare una visita a Roma, il 28 giugno 2011, portando tutte le analisi descritte prima, più un’ecografia effettuata il 9 giugno, con 3 nodulini, su uno dei quali, di 8 mm, aveva effettuato l’ago aspirato. Messa in cura con il Metodo Broussais e la Medicina Biologica, inizia a dimezzare l’ormone sintetico. Effettua la visita di controllo l’8 novembre 2011, portando in visione un TSH a 2.860 (v.n. fino a 4.200), dicendoci di sentirsi bene, “molto meglio rispetto alla prima visita di giugno”, per cui si decide di sospendere l’ormone; inoltre, ad una nuova ecografia, del 3 ottobre, si reperta un solo nodulino al posto dei 3 precedenti. Ci si rivede nel mese di febbraio 2012, con un TSH a 2.970, questa volta per valori normali fino a 4.600. L’ultima visita, prima della pubblicazione del caso clinico, è del 22 maggio 2012, con un TSH a 3.450, sempre per valori normali fino a 4.600. Altra cosa importante da notare è che, in quest’anno di cura, gli ormoni tiroidei, pur risultando sempre nella norma (ma verso il basso) si sono alzati significativamente rispetto all’inizio (FT3 a 3.03 per v.n. da 2 a 4, ed FT4 a 13.5, per v.n. da 8 a 17). Segnale inequivocabile dello stato di salute della signora e della sua tiroide è il fatto che ci dica testualmente “mi sento bene e con la giusta energia, mentre di solito in primavera mi sentivo una larva”. E, prima di salutarci, da una parte fa una riflessione sull’aver scampato l’ormone a vita, dall’altra ci dice di essere venuta da noi perché aveva letto i casi di guarigione sul nostro sito. A quel punto, le diciamo che anche il suo caso potrebbe essere pubblicato, e lei non solo è d’accordo, ma ci invita a mettere anche nome e cognome, cosa che ovviamente non facciamo per ovvi motivi.

Giovane ragazza con ipotiroidismo e tanti altri sintomi…

Ragazza nata nel 1995, viene in prima visita il 14 ottobre 2010, con una diagnosi di ipotiroidismo.
I genitori non si erano rassegnati all’idea che la ragazza assumesse l’ormone sintetico per tutta la vita, per cui avevano deciso di curarla con il Metodo Broussais. Vengono portate in visione 2 analisi del mese di settembre 2010, che mostrano valori alterati del TSH, e precisamente: TSH a 7.140 l’8 settembre e a 5.460 il 29 settembre (valori normali entro 4.200). Inoltre, la tiroxina (FT4) era a valori minimi (8.5 per valori normali tra 8 e 16). La ragazza lamentava molti altri sintomi, tra i quali grande stanchezza, forte freddolosità, mancanza di concentrazione e di memoria, estrema sonnolenza diurna, gonfiore alle mani, diversi sintomi all’apparato gastro-intestinale, acne, allergie cutanee ed orticaria, prurito, forfora, forte dolore alla schiena, dolori mestruali, grande irritabilità, e vari altri sintomi. Messa in cura secondo il Metodo Broussais, torna in visita di controllo nel gennaio 2011 con un TSH rientrato nella norma a 4.160, e con l’FT4 salito da 8.5 a 11.5. Nel mese di maggio 2011 il TSH diventa perfetto (1.720), e l’FT4 sale ancora a 11.7. Infine, nel mese di ottobre 2011, in occasione dell’ultima visita di controllo prima della pubblicazione del caso clinico, il TSH era a 1.930, mentre l’FT4 era salito a 12.4. Ovviamente, la guarigione dell’ipotiroidismo è coincisa con la sparizione di tutti i sintomi della ragazza, escluso qualche residuo mal di testa sporadico.

Ipotiroidismo

Ragazza nata ad aprile 1997, visitata il 16 gennaio 2012 con diagnosi di ipotiroidismo. Alla data della visita la ragazza aveva 15 anni. Nel gennaio 2011 aveva avuto febbre per 30 giorni con linfonodi ingrossati. Nei mesi successivi aveva sofferto di gonfiore, imbibizione di liquidi ed ingrassamento. Agli esami effettuati il 13 luglio 2011 il valore del TSH era di 9,27 per valori normali fino a 4.65. I successivi esami fatti il 18 ottobre 2011 il TSH era di 6.73 per valori normali fino a 5.50. La ragazza era destinata ad assumere l’ormone sostitutivo per tutta la vita. Presa in cura, agli esami fatti il 15 marzo 2012 il valore del TSH era già rientrato nella norma essendo di 4.50 per valori normali fino a 5.50 ed ormoni tiroidei nella norma.

Ipotiroidismo e amenorrea

Signora di 38 anni esatti, viene in prima visita proprio il giorno dopo il suo compleanno, il 30 gennaio 2012, con una diagnosi di ipotiroidismo e amenorrea. Le analisi portate in visione erano entrambe di dicembre 2011, ed entrambe mostravano un TSH alto rispetto ai parametri (per valori normali fino a 4.000, il TSH del 6 dicembre era 3.730, mentre il TSH del 19 dicembre era 3.730). Per questo le era stato prescritto 25 mcg di ormone tiroideo. Riguardo, invece, all’amenorrea, l’ultimo ciclo mestruale naturale risaliva a 2-3 anni prima. In prima visita togliamo subito l’ormone tiroideo, in modo che la tiroide non iniziasse a “bloccarsi”, e la mettiamo in cura con i nostri protocolli. Viene in visita di controllo il 7 maggio 2012, portando analisi del 28 aprile con un TSH perfetto a 1.980. Inoltre, ci dice di aver riavuto 2 cicli mestruali naturali, dopo oltre 2 anni di assenza.

Cefalea, dispepsia, forte astenia e ipotiroidismo

Donna nata nel 1965, viene in prima visita il 1° dicembre 2011 con una diagnosi di ipotiroidismo, forte e frequente mal di testa ed una stanchezza estrema, al punto di affermare di mettersi spesso a piangere al mattino per quanto si sentiva stanca. Riguardo alla tiroide, le ultime analisi, eseguite il 12 settembre 2011, evidenziava un TSH di 8.45 (per valori normali fino a 4.20). Un altro sintomo era la dispepsia, cioè disturbi all’apparato digerente e cattiva digestione, per cui assumeva il Valpinax. Messa in cura con il Metodo Broussais, torna in visita di controllo il 10 maggio 2012, affermando di non aver più avuto il mal di testa fin dalla prima visita, di essere stata molto meno freddolosa, di sentirsi molto meglio e di digerire benissimo, ricordando che “ero ridotta che non mangiavo più…”. Inoltre, ci dice di non essersi mai ammalata durante l’inverno: né raffreddori, né faringiti, né febbri, come capitava in passato. Infine, anche il TSH era normalizzato, passando da 8.45 a 3.73.

Nodulo tiroide

Uomo di 45 anni al tempo della prima visita, avvenuta il 28 febbraio 2011 per noduli tiroidei, uno dei quali molto grande. L’ecografia portata in visione, del gennaio 2011, evidenziava un nodulo di 59x37x25 mm, confermato anche da una ulteriore ecografia del 21 giugno 2011, con valori simili (58x41x27 mm.).
Paziente molto preciso ed attento, segue scrupolosamente le cure consigliate, e all’ecografia del 20 aprile 2012 il grosso nodulo diminuisce fino a 48x32x27.  Da notare che nell’ecografia del 10 giugno 2011 si legge che “tale formazione (cioè il nodulo) determina lieve compressione sul profilo tracheale a sinistra e netta laterodeviazione a sinistra dell’asse vascolare del collo omolaterale”. Invece, nell’ecografia del 20 aprile 2012 si legge testualmente che “la grossolana formazione nodulare risulta diminuita di volume e non si osserva più l’impronta della lesione sulla trachea, mentre persiste la deviazione a sinistra del fascio vascolare” (ma evidentemente non è più così “netta” com’era 10 mesi prima).

Un caso clinico “globale” con ipotiroidismo di Hashimoto, ritorno del ciclo mestruale, cura dell’ipertensione e dell’aritmia, e 10 chili in meno…

Signora della provincia di Perugia, nata ad aprile del 1963, visitata nel mese di aprile 2010 con diagnosi di ipotiroidismo di Hashimoto. Alla data della visita assumeva 25 mcg di ormone sostitutivo ma, secondo il parere dell’endocrinologo, che l’aveva visitata il 10 aprile 2010, avrebbe dovuto aumentarlo a 50 mcg in quanto il TSH era di 7.16 per valori normali fino a 5.00, l’FT3 a 2.27 per valori normali superiori a 2.60 e l’FT4 a 0.74, quindi vicino al valore minimo di 0.70. Si era, perciò, in presenza di un forte ipotiroidismo.
La paziente assumeva, inoltre, anche un antipertensivo. All’atto dell’anamnesi la signora riferiva altri sintomi che la facevano stare molto male, quali ansia, stress, tachicardia, assenza del ciclo mestruale, stanchezza cronica, stipsi, insonnia, paure, panico, tremori, ecc. Nella prima visita si è deciso di non aumentare il dosaggio dell’ormone sintetico, come aveva consigliato l’endocrinologo, ma di mantenerlo a 25 mcg. Le prime analisi di controllo, effettuate il 24 maggio 2010, mostravano già importanti segni di ripresa della funzione tiroidea in quanto il TSH era di 2.660 per valori normali fino a 5.600, l’FT3 di 3.06 per valori normali da 2.50 a 3.90 e l’FT4 0.96 per valori normali superiori a 0.54. In funzione di questi risultati, si decide di dimezzare la quantità di ormone sintetico. Nella successiva visita di controllo del 19 luglio 2010 la paziente portava in visione le analisi fatte il 30 giugno 2010 dove il valore del TSH continuava ad essere sempre nella norma, a 1.76 per valori normali fino a 5.00. Anche l’FT3 era stabile a 2.61 per valori normali da 2.60 a 5.40 e anche l’FT4 era di 1.22 per valori normali da 0.70 a 1.55.  Questi valori ci hanno fatto capire che il processo di “riabilitazione” della tiroide stava procedendo alla grande, per cui abbiamo deciso di sospendere definitivamente l’ormone. La paziente, inoltre, ci informava di una sua migliore energia e lucidità e della scomparsa graduale dei vari sintomi che ci aveva riferito in sede di prima visita, compreso il ritorno del ciclo mestruale. Aveva anche sospeso il betabloccante in quanto la pressione arteriosa e la tachicardia si erano regolarizzate. Inoltre, in due mesi, con sua grande soddisfazione, aveva perso anche 9 chili, passando da 68kg a 59kg.  Alle successive analisi effettuate il 18 gennaio 2011 il TSH era di 4.21 per valori normali fino a 5.00 e gli ormoni tiroidei nella norma. La funzione tiroidea continuava a mantenersi perfetta.

Ecografie diverse: un caso incredibile (se non avessimo, come sempre, tutta la documentazione)

Signora di 54 anni, viene in prima visita il 5 novembre 2008, scrivendo di suo pugno sulla cartella clinica che il problema per cui aveva richiesto una visita era “una sospetta tiroidectomia”; naturalmente intendeva dire che le avevano prospettato l’operazione (nel 1973 aveva già subito l’asportazione di un nodulo ipo captante). Il suo problema, infatti, erano vari altri noduli, per i quali assumeva da 2 anni 75 mcg di ormone sintetico. Decidiamo di effettuare un’ecografia, fatta il 3 febbraio 2009, che evidenzia 4 noduli in tutto, 2 a destra e 2 a sinistra, localizzati uno in alto ed uno in basso (“a destra di 20 x 19 nel terzo medio superiore e di 13 x 12 nel terzo inferiore; a sinistra, un nodulo di 14 x 11 nel terzo superiore ed un nodulo di 13 x 12 nel terzo inferiore”). A questo punto, chiedo alla paziente di effettuarne un’altra in occasione della visita successiva, ma SENZA PORTARE IN VISIONE LA PRECEDENTE. La nuova ecografia viene effettuata il 21 maggio 2009, che mostra uno scenario completamente diverso dalla precedente, a partire dal fatto che nella zona superiore dei 2 lobi non c’era più traccia dei 2 noduli di 20 x 19 a destra e di 14 x 11 a sinistra. Nel compenso, però, i noduli erano saliti da 4 a 7, e precisamente: “nel terzo medio di destra nodulo di 7 x 4,6 + un altro di 5,6 x 4 + un altro ancora di 18,8 x 8,5. Nel terzo inferiore, sempre a destra, 2 noduli adiacenti ma ben limitabili, di 12,7 x 8 e di 11,5 x 8. A sinistra, invece, nel terzo medio nodulo di 18,4 x 13, mentre nel terzo inferiore altro nodulo di 17 x 10,6 mm”. Lascio immaginare la perplessità che denotava il volto della paziente, che da una parte faticava a capire che le ecografie “non sono così obiettive come si vorrebbe far intendere”, dall’altra era seriamente preoccupata perché i suoi 4 “noduli” erano diventati 7. Capito l’imbarazzo e la preoccupazione della signora, le consigliammo di fare una terza ecografia, però portando in visione solo quella di febbraio, che mostrava solamente 4 noduli, informandola però che quasi certamente i 7 noduli evidenziati dall’ecografia di maggio sarebbero tornati, quasi per magia, ad essere 4, e magari riposizionati di nuovo nelle stesse zone in cui erano a febbraio. Certo, la signora era molto perplessa, ma seguì il nostro consiglio e fece la nuova ecografia il 17 novembre 2009, e questo è l’esito: “l’attuale controllo è praticamente sovrapponibile al precedente portato in visione del febbraio 2009”. Fantastico: i noduli da 7 erano tornati ad essere 4, e per di più si erano riposizionati nelle stesse zone in cui erano a febbraio! Questo caso clinico, se così vogliamo chiamarlo, serve a far meditare sulla veridicità degli esami ecografici. Per la semplice cronaca, la signora sospese poi l’ormone nel mese di giugno 2009 e la sua tiroide ritrovò la piena riabilitazione. Nell’ultima visita del 3 dicembre 2009, prima della pubblicazione del caso clinico, ci disse anche che dopo la sospensione dell’ormone era dimagrita di 4 chili, passando da 66 a 62 kg.

Altre ecografie completamente diverse …

Signora nata nel 1948, viene in prima visita il giorno 27 luglio 2009 con una diagnosi di leggero ipotiroidismo e un nodulo tiroideo di 16 x 9 mm localizzato “sul versante caudale del lobo destro”. La mettiamo in cura con la medicina biologica, e la rivediamo nel mese di novembre, quando le consigliamo di fare un’altra ecografia SENZA PORTARE IN VISIONE LA PRECEDENTE. Nella visita successiva, del 23 febbraio 2010, la paziente ci porta la nuova ecografia che denota un nodulo tiroideo di 15 x 10 mm localizzato “al terzo inferiore del lobo sinistro”. Se non avessimo saputo che questo è frequentissimo ci saremmo molto meravigliati anche noi.

Ipotiroidismo, benessere, dimagrimento e capelli…

Signora di Milano, nata ad agosto 1965, visitata il 29 settembre 2010, con diagnosi di ipotiroidismo e noduli tiroidei. Assumeva dal 1994 50 mcg di ormone sostitutivo e da giugno 2010 25 mcg.
All’ecografia la tiroide presentava ecostruttura finemente disomogenea con rare formazioni nodulari del diametro massimo di 4-5 millimetri. Gli esami di settembre 2010, portati in visione, e che mostravano il TSH di 2.15 per valori normali fino a 4.500 ed ormoni nella norma, ci permettevano da subito di abbassare il dosaggio dell’ormone sostitutivo a 12,5 mcg. Nella visita di controllo del febbraio 2011 la paziente ci comunicava di essere stata decisamente meglio, di aver perso anche 3 kg passando da 51kg a 48kg e che era migliorata anche la caduta di capelli. Gli esami della tiroide del mese di gennaio 2011 mostravano il TSH a 1.39 per valori normali fino a 4.500 e ormoni della tiroide nella norma. Si è deciso, quindi, per la sospensione dell’ormone sostitutivo. Gli esami del mese di maggio 2011 mostravano il TSH a 1.70 per valori normali fino a 4.500 ed ormoni tiroidei nella norma. Anche i successivi esami del settembre 2011 indicavano il TSH a 1.94 per valori normali fino a 4.500 ed ormoni tiroidei sempre nella norma. La tiroide può considerarsi perfettamente riabilitata.

Guarigione da ipotiroidismo, nodulo tiroideo e sovrappeso

Signora nata a dicembre 1981, proveniente dalla provincia di Catanzaro, viene visitata il 3 giugno 2008 con diagnosi di ipotiroidismo e tiroidite. A gennaio 2007, al momento della diagnosi, il valore del TSH era di 9.840 per valori normali fino a 5.500 e con FT4 ai limiti del valore inferiore, e cioè di 0.90 per valori minimi di 0.89. Inoltre, all’ecografia tiroidea del 23 luglio 2007, presentava un nodulo al lobo di destra delle dimensioni di 5x5x6 mm. Al momento della visita assumeva 62,5 mcg di ormone sostitutivo.
Considerando il quadro clinico si è deciso di mantenere invariato il dosaggio dell’ormone sostitutivo per i primi 2 mesi.  Alle analisi del 21 luglio 2008 il valore del TSH era di 2.252 per valori normali fino a 5.000 e l’FT4 era leggermente salito a 0.92. Si è deciso così di abbassare il dosaggio dell’ormone sostitutivo a 50mcg. Si consigliava, inoltre, di effettuare una nuova ecografia tiroidea in un laboratorio nuovo senza portare in visione l’ecografia fatta in precedenza. Nella visita di controllo fatta ad ottobre 2008 la paziente portava in visione gli esami fatti in data 17 settembre 2008 dove si evidenziava il TSH 1,94 per valori normali fino a 4.00 e, soprattutto l’FT4 a 8.40 per valori normali da 5.80 a 16.40. La tiroide dava già segno di notevole miglioramento della sua funzione e si è deciso di abbassare ulteriormente il dosaggio dell’ormone sostitutivo a 25mcg. Alla nuova ecografia fatta il 17 settembre 2009 i noduli tiroidei visti in precedenza erano spariti. Nel mese di dicembre 2008 l’ormone sostitutivo è stato ulteriormente scalato a 12,5 mcg ed è stato definitivamente eliminato il 20 febbraio 2009 in quanto le analisi fatte il 11 febbraio 2008 riportavano il valore del TSH a 2.89 ed ormoni tiroidei nella norma. Sempre nel mese di febbraio 2009 la nostra paziente effettuava un ciclo di digiuno terapia a casa comunicandoci, con entusiasmo, il 3 marzo 2009, con una mail, di essere stata bene e di aver perso 8 kg in 10 giorni. Le successive analisi del 25 maggio 2009 riportavano sempre un TSH a 3.21 per valori normali fino a 4.20 ed ormoni tiroidei sempre nella norma. La tiroide si è completamente riabilitata.

Un altro classico esempio di cura “globale”: ipotiroidismo, ipertensione e colesterolo

Signora nata nel mese di gennaio 1945, visitata il 12 gennaio 2009, con diagnosi di ipotiroidismo dal 1990, ipertensione dal 2006 e ipercolesterolemia dal 2000. Al momento della visita assumeva, oltre a 50mcg di ormone sintetico, anche un farmaco per il colesterolo ed un antipertensivo. Con l’assunzione di 50 mcg di ormone sostitutivo il valore del TSH era di 3,95 per valori normali fino a 6,8 ed ormoni nella norma e pertanto si è potuto dimezzare da subito il dosaggio dell’ormone sostitutivo a 25 mcg.
La signora presentava inoltre, all’ecografia tiroidea, effettuata nel dicembre 2008, un nodulo nel lobo destro di 16 x 20 mm. Nel contempo è stata presa in cura anche per quanto riguardava l’ipertensione e l’ipercolesterolemia. Nella visita di controllo, del mese di giugno 2009, il valore del TSH del mese di marzo 2009, portato in visione, era di 1,79 per valori normali fino a 4,2 e nel mese di giugno 2009 di 2,45 per valori normali fino a 4,94 ed ormoni nella norma. Inoltre, l’ecografia tiroidea, effettuata ad aprile 2009 mostrava il nodulo leggermente più piccolo e precisamente di dimensioni di 15 x 18. Si è così deciso di dimezzare ulteriormente l’ormone sostitutivo a 12,5 mcg. Nel successivo esame del 9 ottobre 2010 il valore del TSH era di 1,790 per valori normali fino a 4,0 con ormoni della tiroide normali e quindi, nella visita di controllo fatta nel mese di gennaio 2010 si è deciso di sospendere la terapia sostitutiva. Inoltre la paziente sospendeva anche la statina che prendeva per l’ipercolesterolemia. Nell’ultima visita effettuata nell’ottobre 2010 la paziente portava in visione gli esami effettuati alla fine del mese di settembre 2010 dove si evinceva il TSH a 2,451 per valori normali fino a 4,94 ed ormoni tiroidei nella norma. Nel frattempo la signora aveva sospeso anche gli antipertensivi e, quindi, non assumeva più alcun farmaco. Questo è un esempio di presa in cura “globale” di un paziente che, venuto a studio soltanto per problemi di tiroide, è riuscito a risolvere anche altri problemi.
 

Uno dei tanti casi di noduli tiroidei peggiorati con l’ormone tiroideo

“Ragazza” del 1971, il 27 aprile 2004 le viene diagnosticato un nodulo tiroideo delle dimensioni di 15 x 10 mm. Inizia subito ad assumere l’ormone tiroideo, nella dose di 50 mcg al giorno. Nonostante ciò, il nodulo cresce, arrivando a 20 x 12 nell’aprile 2005, confermato anche in un’altra ecografia del maggio 2006. A quel punto la paziente decide di sospendere l’ormone, e viene in prima visita il 5 giugno 2007. Da allora, i cosiddetti noduli sono stabili. Pubblichiamo il caso clinico nel mese di novembre 2011. Anche in questo caso, l’ormone ha fatto più male che bene…

Ipotiroidismo e allergia

Signora di 42 anni, viene in prima visita il 30 maggio 2011 con una diagnosi di ipotiroidismo effettuata nel mese precedente. Le analisi del 20 aprile mostravano, infatti, un TSH a 6.64 (valori normali fino a 4.00). Oltre all’ipotiroidismo, lamentava anche una reattività allergica a molte sostanze. Messa in cura con la Medicina Biologica secondo il Metodo Broussais, torna in visita di controllo il 3 ottobre 2011, con un TSH a 3.00, perfettamente rientrato nella norma, e riferisce anche di non aver più avuto attacchi allergici. Questo caso clinico viene pubblicato nel mese di novembre 2011.

Ipertiroidismo

Signora di 43 anni, viene in prima visita il 3 dicembre 2010, con la diagnosi di ipertiroidismo, evidenziatosi nel mese di aprile 2010, dopo una gravidanza. Le analisi del 29 aprile mostravano il TSH a 0.01, l’FT3 a 9.04 per valori normali fino a 4.90 e l’FT4 a 3.33 per valori normali fino a 1.70.. Assumeva una compressa di Tapazole al giorno da 2 mesi. Subito, in prima visita le viene dimezzato il Tapazole, definitivamente eliminato all’inizio del 2011 poiché i risultati delle analisi lo permettevano. Nell’ultima visita di controllo del 21 ottobre 2011, prima della pubblicazione del caso clinico, i valori degli esami erano perfetti, con il TSH a 0.67, l’FT3 a 3.3 per valori normali fino a 3.9, e l’FT4 a 11.0 per valori normali fino a 11.2. Il dato più importante è stato che la paziente ci abbia riferito che in tutto l’anno di cura non avesse più avuto alcun sintomo di ipertiroidismo, nonostante l’eliminazione del Tapazole.

Noduli tiroidei guariti, e non solo…

Signora di 45 anni all’epoca della prima visita, avvenuta il 12 giugno 2007. Aveva avuto la diagnosi di tiroidite e noduli tiroidei già nel 1999, con un periodo di ipertiroidismo per cui le era stato prescritto il Tapazole, che aveva provocato una perdita della funzione tiroidea, per la quale, fin dal 2000, le era stato dato l’ormone sintetico, partendo da 50, per andare poi a 75 e infine a 100 mcg. Per quanto riguarda i noduli, l’ultima ecografia antecedente la prima visita nel nostro centro medico, effettuata il 12 novembre 2005, mostrava 2 noduli, il primo di 21x20x12 mm a destra, il secondo di 18x13x13 a sinistra. All’epoca della prima visita la paziente assumeva ancora 100 mcg di ormone al giorno, con le analisi del 27 marzo 2007 che mostravano un TSH a 0.008. Messa in cura con la Medicina Biologica, l’ormone viene gradualmente scalato, fino ad eliminarlo nel mese di ottobre 2010, con la normalizzazione della funzione tiroidea. L’ultima visita di controllo, prima della pubblicazione del caso clinico, è stata effettuata il 5 ottobre 2011, con un’ecografia molto migliorata per la presenza di un solo piccolo nodulo di 11x6 mm, e con analisi perfette, con un TSH a 2.00 (v.n. fino a 4.20) ed ormoni nell’ideale range dei valori.

Ipotiroidismo e sintomi correlati…

Ragazza del 1989, viene in prima visita il 5 agosto 2010, con la diagnosi di ipotiroidismo. Alle analisi del 30 luglio il TSH era a 7.29 (v.n. fino a 5) e l’FT4 era a 9.7 (v.n. 11.5 – 22.7). Si rivolge al nostro centro medico perché non intenzionata ad assumere l’ormone sintetico a vita. Messa in cura con il Metodo Broussais, effettua nuove analisi il 4 febbraio 2011, che mostrano una regolarizzazione del TSH a 2.32 (v.n. sempre fino a 5); anche l’FT3 e l’FT4 risultavano nella norma. Da allora, i valori sono sempre risultati nella norma, prima della pubblicazione del caso clinico, e precisamente: il 4 giugno 2011 il TSH era a 2.86 e l’FT4 a 14.3; il 26 agosto 2011 il TSH era a 3.01 e l’FT4 a 13.9. La riabilitazione della tiroide è coincisa, ovviamente, con il miglioramento di tutti gli evidenti squilibri funzionali rilevati nella prima visita (in cui fu necessario sottoporla anche a terapia di risonanza) e, di conseguenza, con la risoluzione di tutta una serie di sintomi lamentati in precedenza (freddolosità, stanchezza, alterazioni del ciclo mestruale, ecc.).

A che serve prendere l’ormone tiroideo?

Paziente maschio di 40 anni all’epoca della prima visita, avvenuta il 22 ottobre 2008. Oltre 10 anni prima aveva avuto una diagnosi di noduli tiroidei, in seguito a fastidi alla deglutizione. Per questo, da allora assumeva l’ormone tiroideo, fino a 100 mcg. All’epoca della prima visita la dose giornaliera era di 75 mcg, che gli provocava un ipertiroidismo farmacologico (TSH a 0.368) e conseguenti palpitazioni. Peraltro, gli oltre 10 anni di assunzione di ormone tiroideo non avevano fatto regredire i noduli, ma esattamente il contrario. Messo in cura con il Metodo Broussais, inizia a scalare l’ormone e lo elimina definitivamente nel mese di maggio 2010. Nello stesso tempo, sono subito sparite le palpitazioni. Inoltre, dal 2009 alla fine del 2011, quando pubblichiamo il caso clinico, le analisi degli ormoni tiroidei risultano sempre normali e le ecografie senza variazioni rispetto a quelle del passato (un paio di noduli “grandi”, di circa 35 e 26 mm). In attesa di una sempre possibile diminuzione dei cosiddetti “noduli”, cosa che spesso avviene con la medicina biologica, quali vantaggi sono stati intanto ottenuti dal paziente? Innanzitutto, quella di aver sospeso l’ormone tiroideo, che gli creava molti fastidi e lo aveva mandato in ipertiroidismo farmacologico; altro vantaggio non indifferente è stato l’aver ritrovato una normale funzionalità tiroidea, tenendo anche conto che l’ormone non era riuscito neanche a far regredire i noduli, che anzi erano aumentati. E allora, perché prenderlo? Chi produce il farmaco convince il malcapitato paziente che l’ormone “tiene sotto controllo i noduli”, impedendo che si questi si ingrossino, ma questo non è affatto vero, perché altrimenti non ci sarebbero tante persone operate “nonostante” abbiano assunto per anni l’ormone, senza che questo sia servito a nulla. Per salvaguardarsi dal rischio di brutte sorprese da parte della tiroide esiste un solo modo: quello di riuscire a ritrovare e conservare nel tempo una “omeostasi”, cioè un equilibrio psico-neuro-endocrino-immunologico, in modo che la tiroide non sia mai “sollecitata” oltre la sua normale fisiologia.
E’ questo l’obiettivo reale, che permette non solo di curare e guarire la tiroide, ma di curare e guarire la persona sotto tutti i punti di vista.

Classico caso di riabilitazione funzionale della tiroide

Paziente di sesso femminile, nata nel 1972, viene a studio il 24 marzo 2010. Ci racconta di avere avuto uno stato di malessere per molti anni, con sonnolenza, affanno e tachicardia, per cui aveva effettuato le analisi che avevano evidenziato ipotiroidismo e tiroidite. Per questo, nel mese di luglio 2008 le era stato prescritto l’ormone sintetico (25 mcg). In prima visita porta in visione le analisi del 21 dicembre 2009, che evidenziano un TSH a 0.89. Con l’obiettivo di “riabilitare” la tiroide e di sentirsi meglio, viene messa in cura con la Medicina Biologica, e nel contempo le viene dimezzata la quantità di ormone assunto. Alle successive analisi dell’11 giugno 2010, il TSH si mantiene molto basso, permettendoci di eliminare definitivamente l’ormone sintetico. Nell’ultima visita prima della pubblicazione del caso clinico, avvenuta il 14 dicembre 2010, la paziente porta in visione le analisi del 10 novembre 2010, che mostrano ormoni nella norma e un TSH a 0.704, segnale inequivocabile di perfetta riabilitazione della ghiandola.

Altro caso di riabilitazione della tiroide

Signora nata a novembre 1966, visitata il 3 luglio 2009 con diagnosi di tiroidite autoimmune.
Assumeva 50 mcg di ormone sostitutivo.  I valori del TSH in data 29 giugno 2009 era di 1.39 per valori normali fino a 4.5 ed FT3 e FT4 nella norma e così, già nella prima visita, si è deciso di abbassare il dosaggio del’ormone sostitutivo a 37,5mcg. Il 25 settembre 2009 il TSH era di 1.05 per valori normali fino a 7.1 ed ormoni nella norma e si è deciso di abbassare ulteriormente il dosaggio dell’ormone sostitutivo portandolo a 25 mcg. Proseguendo la paziente scrupolosamente le nostre indicazioni, portava in visione le analisi del 12 marzo 2010 dove si evidenziava un TSH a 1.84 per valori fino a 4.50 ed ormoni tiroidei sempre nella norma. Si è decisa quindi la sospensione dell’ormone sostitutivo. Le successive analisi del 12 ottobre 2010 mostravano una tiroide assolutamente riabilitata in quanto il TSH era di 2.00 per valori normali di 4.50 ed ormoni.

Ipotiroidismo

Signora di 50 anni esatti all’epoca della prima visita, avvenuta il 15 novembre 2010, per ipotiroidismo. Le analisi portate in visione, del 29 ottobre 2010, evidenziavano un TSH a 7.54 (v.n. fino a 4.20). Messa in cura con il nostro metodo, rifà le analisi il 12 febbraio 2011, con un TSH a 4.09 (v.n. fino a 4.50), quindi già normalizzato. Infine, le ultime analisi prima della pubblicazione del caso clinico, effettuate il 14 maggio 2011, mostrano un TSH a 3.45 (v.n. fino a 4.50), perciò più che dimezzato rispetto a pochi mesi prima. Un’altra persona sottratta facilmente alla schiavitù dell’ormone sintetico a vita!