Gli italiani sono tra i più accaniti fumatori in Europa. E le più "affezionate" alla sigaretta sembrano essere le donne.
Dicono le statistiche che le fumatrici diventeranno addirittura più numerose dei maschi che, al contrario, rinunciano al fumo sempre più di frequente. E nessuno può dar loro torto, il tabacco è infatti un piacere non esente da rischi: solo chi non oltrepassa le 5 sigarette al giorno può stare relativamente tranquillo.
La probabilità di contrarre un tumore al polmone è dalle 20 alle 60 volte più elevata del normale, per chi, invece ne fuma dalle 10 alle 20.
A questo si aggiungono altri disturbi alla respirazione e alla circolazione del sangue. E’ poi indubbio che l’intero organismo è sottoposto a un processo di invecchiamento più veloce. Ma non solo: contrariamente a ciò che si pensa, non è solo la nicotina a causare i danni più seri per l’organismo, ma lo sono anche tante altre sostanze nocive (più di un centinaio) contenute nel fumo di una sigaretta, dai gas (come il monossido di carbonio, l’anidride carbonica, l’acido cianidrico) ai catrami che, insieme ad altri componenti, sono denominati "condensato". Al loro ingresso nei polmoni, indeboliscono le difese delle mucose delle vie respiratorie. Monossido di carbonio e catrami rendono poi più difficoltoso l’apporto di ossigeno alle cellule, favorendo così le malattie cardiovascolari.
Oltre a favorire i tumori, i catrami determinano bronchite cronica e asma e mettono a dura prova l’elasticità dei polmoni, un fattore che evolve quasi sempre in enfisema polmonare, cioè l’insufficienza respiratoria cronica.
Ma torniamo ai danni da nicotina: a questa sostanza si deve il restringimento dei vasi sanguigni, con tutte le conseguenze che ne possono derivare: malattie del cuore e della circolazione, infarto, arteriosclerosi e ipertensione (pressione alta). Agendo su particolari centri del cervello, la nicotina, infine, è responsabile della dipendenza psicologica che il fumatore manifesta nei confronti della sigaretta.
Inoltre, c’è il problema del fumo passivo che è ugualmente rischioso, ed è quello che aspirano involontariamente le persone vicine ai fumatori. Anche per loro i rischi non mancano: la possibilità di contrarre un tumore al polmone aumenta. I fumatori passivi accusano poi tosse, faringiti, infiammazioni della gola e congiuntiviti.
I più vulnerabili sono i bambini, il cui apparato respiratorio non ha ancora sviluppato le difese adeguate. I piccoli che crescono in un’atmosfera fumosa sono dunque colpiti più spesso da bronchiti e da asma e sottoposti a un maggior numero di operazioni a tonsille e adenoidi.
E’ dimostrato che il ricovero in reparti ospedalieri di pneumologia di bimbi sotto i 2 anni è 3 volte più frequente del normale quando entrambi i genitori fumano, 2 volte se fuma un solo genitore. Né bisogna sottovalutare l’effetto psicologico: un bambino che vive in una famiglia di fumatori tenderà, una volta adulto, a fare altrettanto.
Infine, è risaputo che tutto l’organismo del fumatore viene sottoposto a un processo di invecchiamento precoce: basti pensare che ogni sigaretta immette in circolazione milioni di cosiddetti radicali liberi. Si
tratta di sostanze tossiche, dannose, in grado di provocare alterazioni
delle membrane delle cellule, a loro volta causa delle degenerazioni
delle cellule e dei tessuti.
A lanciare i primi segnali d’allarme è
la pelle, dove si forma un sottile reticolo di rughette, tipico, ad
esempio, del fumatore accanito.
In definitiva, oggi c’è sempre più l’esigenza di smettere di fumare.
Molti fumatori ne sono convinti e questo per la serie di ragioni già esposte, la più importante delle quali è sicuramente la salute. Smettere significa anche eliminare tutta una serie di effetti spiacevoli che il fumo comporta come l’opacità della pelle, l’alito pesante, ecc.. Smettere di fumare significa riscoprire una nuova vitalità, una maggiore lucidità mentale, significa, in una parola, ritrovare il proprio benessere.
Nel Centro Broussais si effettua una terapia antifumo innovativa ed estremamente efficace che consiste in 4-5 sedute di agopuntura giornaliera, l’utilizzo di graffe per auricoloterapia e l’assunzione in gocce dello specifico antidoto di nostra preparazione mediante tecnica di biorisonanza, formulato in rapporto alla marca di sigarette abitualmente consumata dal paziente. Tale preparato, da assumere ogni ora durante tutto il trattamento, è stato da noi studiato per disassuefare rapidamente l’organismo dal tabacco.
Questa terapia rappresenta il massimo che attualmente si può offrire a chi vuole smettere di fumare, poiché all’azione dell’agopuntura (che già di per sé si avvale di un protocollo antifumo collaudato ormai da decenni) si assomma l’effetto dell’auricolo terapia (già normalmente utilizzata dal Centro Italiano Antitabacco), e l’effetto dell’antidoto specifico di nostra esclusiva preparazione.
L’azione sinergica di tali presidi terapeutici consente, in genere, di smettere di fumare da subito e prevedere una "crisi di disintossicazione" della durata di un paio di giorni dovuta alla rapida metabolizzazione della nicotina presente nell’organismo.