Prima di leggere questo documento, è di fondamentale importanza la lettura di un documento generale riguardante l'Universo Tiroide, in cui troverete anche alcune interviste su you tube del dr Simeone: "tiroide e medicina biologica".
Prima di leggere questo documento, vi consigliamo di consultare anche il documento generale riguardante i "casi clinici"...
In questo documento riportiamo alcuni casi
di persone sanissime che, se non ci avessero trovato, avrebbero
continuato a prendere l'ormone tiroideo per tutta la vita, convinti di
essere malati...
N.B. questi sono solo pochissimi casi in nostro possesso, altrimenti la fila si allungherebbe moltissimo.
Ma, leggendo i 4-5 casi pubblicati, ci si accorge che sono molto simili
tra loro e gli altri sarebbero, più o meno, la stessa cosa, per cui
evitiamo di pubblicarli...
a) un caso molto interessante è il secondo riportato a proposito dei "casi di guarigione da ipotiroidismo".
Si tratta di una paziente di 31 anni che, pur avendo tutte le analisi
perfette e l'ecografia perfetta, venne messa in cura ormonale "per
prevenzione" e, da quel punto (1998) iniziò la sua odissea.
b) il caso riguarda una ragazza nata nel 1975, sempre stata bene, che si presenta a studio medico il 28 luglio 2004 con il terrore di essere malata di tiroidite di Hashimoto,
avendo, pensate un pò, gli anticorpi anti-TPO a 54 (per valori normali
fino a 35) e gli anticorpi anti-TG a 93 (per valori normali fino a 40).
Ovviamente, sia l'ecografia che gli ormoni erano perfetti...
Abbiamo faticato a farle capire che era stata una ignara vittima di un meccanismo troppo più grande di lei.
c) ragazza di 32 anni, viene in prima visita il 7 gennaio 2005 con una diagnosi di tiroidite di Hashimoto.
Per questo le era stato prescritto prima 100 mcg di un
tipo di ormone tiroideo (che, però, le aveva causato effetti collaterale
e aumento di peso), poi un altro tipo di ormone, sempre 100 mcg.
Abbiamo visionato le vecchie analisi, vedendo il TSH e
gli ormoni tiroidei normali, mentre gli anticorpi anti-TPO erano solo
leggermente mossi, a 191, per valori normali fino a 80.
Abbiamo spiegato alla ragazza che era stata
anch'essa "immolata", come tante altre persone, sull'altare del
protocollo corrente, pur essendo perfettamente sana.
L'abbiamo invitata a metterci una pietra sopra e abbiamo iniziato a riabilitarle la tiroide.
La paziente ha sospeso l'ormone il 13 aprile 2005.
d) ragazza di 22 anni, viene a studio l'8 novembre 2002: assumeva 100 mcg di ormone tiroideo da 5 anni.
Un'ecografia effettuata 5 anni prima aveva evidenziato un piccolo "nodulino" di 7 mm al 3° medio del lobo destro.
Da quì, era iniziato il solito calvario e attuato il solito protocollo:
ago aspirato, l'ormone per tutta la vita e la prospettiva, non rosea, di
controlli nel tempo, sempre per tutta la vita.
Dopo averle spiegato che era sanissima e, purtroppo solo vittima di un
sistema troppo più grande di lei, decidemmo di iniziare la
riabilitazione della tiroide.
Per rasserenarla definitivamente, le facemmo effettuare
una nuova ecografia il 1 aprile 2003, che, però, fu fatta senza portare
in visione le precedenti: l'ecografia parla di una "tiroide di normali
dimensioni, senza alterazioni di rilievo, ove si eccettui la presenza di
area di aspetto nodulare a carico del 3° superiore di 4 mm, senza
segnali vascolari".
Dunque, del nodulo di 7 mm nel 3° medio non vi era più traccia, a meno
che non si sia rimpiccolito e trasferitosi un pò più in alto, nel 3°
superiore...
La giovane ragazza, che aveva problemi molto più importanti a cui
pensare, tirò un sospiro di sollievo e continuò la cura di
riabilitazione tiroidea, portata a compimento il 16 novembre 2004, con
la sospensione dell'ormone ed esami perfetti.
e) signore di 41 anni, viene in prima visita il 5 dicembre 2006, essendo in cura con ormone tiroideo da 4 anni.
Da 2 anni la dose era di 100 mcg.
Chiediamo al paziente come mai assumesse quel farmaco ed egli ci fa vedere 2 ecografie del 2004, una che mostrava un "aspetto multinodulare e disomogeneo", l'altra in cui si leggeva "non immagini da riferire a formazioni nodulari e aspetto finemente disomogeneo".
Gli ormoni, ovviamente, erano a posto.
Ebbene, a parte la solita differenza tra le 2 ecografie (ma questa non è
una novità), una situazione clinica del tutto tranquilla è stata
ritenuta meritevole di sottoporre una persona all'ormone tiroideo per tutta la vita, senza peraltro che tale ormone modificasse nulla in meglio.
A quel punto spiegammo tutto al paziente, e cioè che era stato
"immolato" a interessi molto più grandi e iniziammo la riabilitazione
della tiroide.
E' stato molto facile: abbiamo scalato gradualmente l'ormone, sospeso definitivamente nel giugno 2007, con tutti gli ormoni a posto ed un TSH a 1.690.
Una ulteriore conferma della completa riabilitazione della ghiandola
l'abbiamo avuta con le analisi del 13 ottobre 2007, con ormoni a posto
ed un perfetto TSH a 2.23 (per v. n. fino a 4.01).
f) per finire, citiamo la storia di una bimba nata nel 1999, in prima visita il 15 gennaio 2008.
Nel maggio 2007 era stata visitata dalla pediatra perchè negli ultimi
mesi aveva preso qualche chiletto; ovviamente la pediatra, non riuscendo
a farle dimagrire, ha indirizzato la bimba dall'endocrinologo, il quale
ovviamente ha prescritto le analisi della tiroide, al fine di vedere se
il problema dipendesse da una disfunzione della ghiandola.
Così, verso la fine del 2007, il 14 dicembre, la bimba effettua gli esami, con i seguenti risultati:
TSH 3.190 (v.n. fino a 4.680)
FT3 8.37 (v.n. da 3.48 a 9.46)
FT4 15.20 (v.n. da 10.00 a 28.20)
Anticorpi anti TPO 81.80 (v.n. fino a 35)
Anticorpi anti TG <20 (.V.N. FINO A 40)
Tireoglobulina 39.60 (v.n. fino a 70)
In sintesi tutto perfetto, eccetto un insignificante, piccolissimo riazo degli anticorpi anti TPO, senza alcun significato patologico.
Ovviamente, ai genitori è stato detto che la bimba ha la tiroidite di hashimoto ed un ipotiroidismo subclinico, invitandoli a mettere subito la bimba in cura con l'ormone.
Così, il destino della piccola sarebbe segnato per tutta la vita, come accade a tante persone.
La fortuna di questa bimba ha voluto che uno dei due
genitori avesse un collega al lavoro che aveva curato un ipotiroidismo
presso il nostro centro medico, ovviamente senza ormone.
Al momento di prendere in cura la bimba, abbiamo faticato a far capire
che si sarebbe trattato solo di prevenzione, perchè la bimba era sana e
non malata di ipotiroidismo di Hashimoto, come qualcuno avrebbe far
voluto credere.