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Infarto e aterosclerosi

Nell'immaginario collettivo c'è l'idea che i vasi, nel tempo, si chiudono per colpa di una "placca" di colesterolo che si attacca alle arterie e ne ostruisce via via il lume.

Questa idea, come vedremo, è falsa: vediamo perchè.


Innanzitutto nelle arterie scorre il sangue, composto da centinaia di sostanze, tutte disciolte a formare un "liquido unico" contenente zuccheri, grassi, proteine, globuli rossi e bianchi, piastrine, decine di minerali e vitamine, acido urico, sostanze azotate ecc.

Ognuna di queste sostanze è contenuta, proporzionalmente, in minima quantità.

Ad esempio, pensiamo ai grassi: anche il colesterolo e i trigliceridi sono contenuti in quantità minime, tanto è vero che, toccando il sangue, non si ha la sensazione di toccare un liquido oleoso che non si deterge con facilità, come capita con l'olio o con il burro; al contrario, il sangue si deterge con estrema facilità, basta passarlo un attimo sotto l'acqua corrente.

Chiarito che i grassi sono presenti in minima quantità nel sangue, e chiarito che, come ogni altra sostanza ematica, essi sono allo stato di soluzione, cioè disciolti, va precisata una realtà ancora più importante, cioè che mai il colesterolo potrebbe "attaccarsi" alla parete dell'arteria, come si vuole far credere.


La realtà è che non esiste la "placca di colesterolo" così come viene immaginata dalla gente comune, cioè come una "incrostazione" di grasso che, man mano, aumenta e chiude l'arteria.

Infatti, la parete delle arterie è fatta di "mucosa" (per averne un'idea basta toccarsi con la lingua la mucosa della guancia) : pensare alla placca in questo modo sarebbe come pensare di poter mettere un panetto di burro in bocca, sperando che non solo si sciolga, ma che addirittura si attacchi alla mucosa della guancia stessa e resti lì per sempre.
Una eventualità impossibile da verificarsi, perché mai una sostanza oleosa e viscida potrebbe attaccarsi su una parete altrettanto viscida, quale la mucosa di un'arteria.


Ma allora cos'è realmente una placca ateromatosa, in grado di chiudere progressivamente un'arteria e causare un infarto ?


Al contrario della gente comune e degli ignari pazienti, gli addetti ai lavori sanno benissimo che questa massa densa giallognola che occlude l'arteria, chiamata volgarmente "placca", non si trova "attaccata" alla parete dell'arteria, ma si trova nello spessore stesso dell'arteria.

Gli addetti ai lavori sanno anche che la "placca" non è fatta solo dal colesterolo, ma da strutture complesse, denominate "lipo-proteine", costituite, per l'appunto, da grassi e proteine.

Chi è interessato a conoscere la spiegazione più scientifica riguardo a come si crea la lesione ateromatosa (placca), può leggere il documento riguardante il colesterolo.



QUALE TERAPIA ?



Per la salvaguardia del sistema cardiovascolare e la prevenzione dell'infarto, la Medicina Biologica utilizza, in sinergia tra di loro, varie risorse, a cominciare da consigli nutrizionali personalizzati sulla base delle caratteristiche peculiari del paziente; inoltre, si utilizzano una serie di rimedi naturali (sostanze fitoterapiche, integratori specifici, farmaci omotossicologici, ecc.), scelti in base alle esigenze del singolo paziente, che ci aiutano a tenere sotto controllo la pressione in maniera fisiologica, a fluidificare il sangue e, infine, a drenare il connettivo delle arterie dagli ammassi lipoproteici che, intasandole, mettono a rischio la nostra salute.


Tutta la prevenzione delle malattie dell'apparato cardiovascolare viene attuata, nel nostro Centro Medico, a partire da un check-up funzionale.



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