Il colesterolo va via via assumendo un ruolo completamente diverso da quello che normalmente gli si dà.
Oggi è risaputo che il colesterolo è una sostanza fortemente
antiossidante, cioè protegge dai radicali liberi e dall'invecchiamento
cellulare.
Inoltre, essendo una sostanza oleosa, dimostreremo anche che non può attaccarsi alle pareti delle arterie, come erroneamente tutti credono...
Guardate il video sul colesterolo e l'ipertensione con il Dr. Simeone cliccando qui Per maggiori approfondimenti, potete guardare questo video sui luoghi comuni spesso associati al colesterolo.
MOLTI LUOGHI COMUNI...
Sul colesterolo esistono molti luoghi comuni, 2 in particolare:
1) esiste il colesterolo "buono" e quello "cattivo".
2) il colesterolo "si attacca alle pareti dell'arteria" e forma una
"placca", chiamata "ateroma", che restringe il lume dell'arteria,
impedendo al sangue di scorrere.
1) NON E' VERO CHE ESISTE IL COLESTEROLO BUONO E QUELLO CATTIVO
Il primo luogo comune è facilmente superabile.
La gente, facendo le analisi, pensa di aver misurato il colesterolo
totale e le 2 frazioni, quella "buona" (HDL), e quella "cattiva" (LDL).
In realtà, però, IL COLESTEROLO HA SEMPRE LA STESSA FORMULA CHIMICA, per cui non potrebbe essere, nello stesso tempo, buono o cattivo.
La realtà, che sfugge alla maggior parte delle persone, è che le sigle
"HDL" ed "LDL" significano rispettivamente "lipoproteine ad alta
densità" e "lipoproteine a bassa densità": quindi, gli ignari pazienti hanno misurato i livelli delle lipoproteine, e non del colesterolo!
Il discorso ci porterebbe molto lontano, ma, in sintesi, le vere
protagoniste sono le lipoproteine, e non il semplice colesterolo, che è
sempre lo stesso...
Ma sappiamo che oggi è di moda fare la guerra agli zuccheri e ai grassi, MA MAI ALLE PROTEINE, come se l'abuso di queste ultime non possa danneggiare l'organismo, e questo è il reale problema.
Per la complessità dell'argomento, ci fermiamo qui, ma, dall'attenta
lettura di tutto il sito, è possibile darsi delle risposte in merito.
2) IL COLESTEROLO NON SI ATTACCA ALLE PARETI DELLE ARTERIE
Partiamo da una premessa inequivocabile: il sangue è un liquido FLUIDO,
composto da centinaia di elementi, e scorre in una rete di "tubicini"
definiti "arterie e vene", costituite da una parete muscolare, a diretto
contatto con la "mucosa", che è altrettanto FLUIDA.
Pensare che il colesterolo (colesterOIL), cioè un olio, possa "attaccarsi" ad una parete altrettanto viscida, quale la mucosa, sarebbe come pensare di poter far attaccare un panetto di burro alla parete della guancia, fatta per l'appunto di mucosa (provate a toccare la guancia con la lingua e riflettete se una sostanza oleosa possa attaccarcisi...).
Riflettiamo anche su un altro fattore: tutti sanno che, in caso di "placca che ostruisce l'arteria", si utilizza l'Angioplastica, tecnica per trattare il restringimento o l’occlusione di un vaso sanguigno.
Nel vaso leso viene inserito un catetere (tubo flessibile), munito alla sua estremità di un palloncino gonfiabile.
Gonfiando il palloncino, la placca aterosclerotica che ostruisce il vaso si “schiaccia” lungo la parete, dilatando il vaso e permettendo la ripresa del flusso sanguigno.
Il catetere e il palloncino vengono poi rimossi.
MA DOV'E' LA "PLACCA" CHE VIENE SCHIACCIATA: è attaccata alla parete, oppure è "DENTRO LA PARETE" ?
La risposta è ovvia: è dentro la parete, perchè se
fosse a diretto contatto con il sangue, il palloncino non potrebbe
schiacciarla, ma la staccherebbe e farebbe immediatamente partire un trombo o un embolo !
Qualcuno, avendo letto le righe precedenti, potrebbe far notare che il colesterolo, statisticamente, è in relazione alle patologie cardiovascolari.
Noi rispondiamo che questo è esatto, ma non perchè il colesterolo si attacchi alle pareti delle arterie (una sostanza oleosa non potrebbe mai attaccarsi ad una parete altrettanto fluida quale la mucosa di un'arteria), quanto perchè un sangue troppo ossidato tende facilmente a coagulare e, dunque, a formare trombosi e ictus.
Gli studi sulle caratteristiche biofisiche dei liquidi corporei risalgono ad oltre 50 anni fa, grazie soprattutto al Prof. Claude Vincent, il quale, per i suoi studi, ricevette la più alta onorificenza della repubblica francese.
Questi studi, di immenso valore, sono descritti nel documento "Bioelettronica Vincent".
In sintesi, riguardo al colesterolo, si può dire che esso è una delle sostanze più antiossidanti esistenti e rappresenta una fondamentale protezione contro l'ossidazione e i radicali liberi (parliamo, quanto meno, del colesterolo endogeno, cioè quello "fabbricato" dall'organismo).
IL VERO RUOLO DEL COLESTEROLO ALLA LUCE DELLA SCIENZA MODERNA
Il colesterolo è temuto moltissimo soprattutto perchè provocherebbe l’aterosclerosi,
una grave patologia che colpisce le pareti delle arterie, provocandone
il progressivo restringimento fino all’eventuale occlusione, con gravi
conseguenze tra cui l’infarto.
Nell’immaginario collettivo c’è l’idea che i vasi, nel tempo, si chiudono per colpa di una “placca” di colesterolo che si attacca alle arterie e ne ostruisce via via il lume; questa idea, come vedremo, è completamente errata poiché si dimostra che il colesterolo non è l’imputato principale, anzi ha tutto un altro significato, come spiegato più avanti.
Certo è che il “fattore colesterolo” fa comodo alle case farmaceutiche
che producono una marea di farmaci contro il colesterolo stesso, alcuni
dei quali micidiali come le statine o il famigerato Lipobay che anni fa
ha provocato anche vittime e per questo è stato tolto dal commercio.
NON E’ COLPA DEL COLESTEROLO
Si è detto che non esiste la placca di colesterolo
così come viene immaginata dalla gente comune, cioè attaccata alla
parete dell’arteria; ma allora cos’è realmente una placca ateromatosa?
Gli addetti ai lavori sanno che questa massa densa giallognola che occlude l’arteria, detta appunto placca, non si trova “attaccata” alle pareti delle arterie, ma “dentro” la parete dell’arteria stessa e inoltre che non è formata solo da grassi ma anche da ammassi proteici a formare strutture complesse chiamate lipo-proteine.
Per saperne di più basta leggere la spiegazione scientifica sul testo riportato in coda, tratto dal documento riguardante l’aterosclerosi.
COLESTEROLO E RADICALI LIBERI
Nella realtà il colesterolo, alla luce degli studi scientifici più moderni, rappresenta una sostanza estremamente utile ed importante per la salute;
infatti ha un forte potere antiossidante e difende dunque le cellule
dai radicali liberi e dall’invecchiamento: per dirla in termini molto
semplici, è una specie di anti-ruggine naturale.
Un aumento del colesterolo nel sangue (a meno che non dipenda da eccesso alimentare) vuol dire che l’organismo è molto ossidato e che cerca di difendersi come può.
Per valutare quanto l’organismo sia ossidato basta effettuare l’esame dello stress ossidativo (vedi documento specifico) con il quale, grazie ad una goccia di sangue capillare, è possibile misurare il valore preciso dei radicali liberi e capire, in tal modo, il vero significato del colesterolo alto e come difendersi dall’invecchiamento precoce delle cellule e dal rischio di malattie cronico-degenerativo.
QUALE TERAPIA?
Nel Centro Medico Broussais la prevenzione e la cura del colesterolo, nonchè dell'aterosclerosi, viene effettuata grazie alla sinergia di un'alimentazione ideale, che tenga conto di tutte le caratteristiche costituzionali e metaboliche del paziente, con l'aggiunta di una serie di rimedi naturali (sostanze fitoterapiche, integratori specifici, farmaci omotossicologici o omeopatici, ecc.).
Questo tipo di approccio terapeutico è, inoltre, validissimo nel tenere sotto controllo anche la pressione.
Queste terapie ci aiutano, inoltre, a fluidificare il sangue e a drenare il connettivo delle arterie dagli ammassi lipo-proteici che, intasandole, mettono a rischio la nostra salute.
E’ possibile mettere a punto tutto ciò grazie ad un check-up funzionale e all'analisi dello stress ossidativo per la valutazione dei radicali liberi.
LA VERA CAUSA DELL’ATEROSCLEROSI - SPIEGAZIONE PIU’ SCIENTIFICA
Diamo, ora, per le persone più interessate, la spiegazione più scientifica della patogenesi dell'aterosclerosi.
Per avere un’idea più precisa dell'aterosclerosi bisogna pensare a come è fatta la parete di un’arteria: essa è costituita da 3 tuniche muscolari concentriche: la più interna, chiamata intima, è in contatto con il sangue; poi c’è la tunica media e infine quella esterna. La “placca” si trova, in genere, tra l’intima e la media (e dunque non attaccata alla parete dell'arteria, come comunemente viene fatto credere alla gente). Dobbiamo chiederci per quale meccanismo la "placca" si forma dentro la parete dell'arteria ed è bene precisare subito che essa non è costituita solo da colesterolo, ma è formata da sostanze grasse e proteine, chiamate, per l'appunto "lipoproteine".
Qui inizia il vero problema in quanto è dalla errata spiegazione che, in genere, viene data a questo fenomeno che deriva il forte aumento delle malattie cardio-circolatorie.
Infatti secondo la vecchia visione l’ateroma si formerebbe passando dal sangue attraverso la parete dell’intima.
Ma come riescono queste sostanze ad attraversare la mucosa, per infiltrarsi dentro la parete ?
A rifletterci bene, è evidente che non è possibile che il colesterolo, altri grassi e proteine possano infiltrarsi attraverso una parete mucosa; però, poiché la "placca" esiste, è ovvio che ci si chieda come si sia formata.
Secondo la cardiologia convenzionale, quelle sostanze passerebbero dal sangue attraverso la mucosa dell'arteria, altra spiegazione non c'è.
Così si è ipotizzato che, specie negli ipertesi, nella mucosa possano prodursi piccole lacerazioni attraverso le quali si infiltrerebbero quelle determinate sostanze.
Ma questa spiegazione non regge per una serie di motivi:
1) Innanzitutto l’aterosclerosi si produce anche in chi non è iperteso e dunque non presenta lacerazioni della parete.
2) Ammesso che sia possibile quanto ipotizzato, come mai la piccola lacerazione non dovrebbe immediatamente venire riparata dalle piastrine ?
3) Ma soprattutto, ammesso sempre che fosse vera l’ipotesi della microlesione, sarebbe logico pensare che in questa piccola “feritoia” si infiltrasse il sangue con tutti i suoi costituenti e non solo il colesterolo che, appunto, essendo disciolto nel sangue, ne è parte integrante.
Di conseguenza, anche se fosse valida l’ipotesi della microlesione (ma abbiamo visto che non è così) sotto l’intima troveremmo un grumo di sangue rosso scuro e non la classica placca giallognola tipica del vero ateroma.
Se è impossibile, come dimostrato, che l’ateroma si faccia strada in modo centrifugo, cioè dal sangue verso le pareti delle arterie, è evidente che deve necessariamente essere vero il contrario e cioè che l’ateroma o "placca" vada via via formandosi nello spessore stesso dell’arteria e questo lo dimostra l’omotossicologia, la scienza che negli ultimi 30 anni ha studiato meglio il connettivo.
Infatti, oltre che di fibre muscolari, l’arteria è costituita essenzialmente da tessuto connettivo che, tra le tante funzioni, ha anche quella di “assemblaggio” della grande quantità di scorie metaboliche prodotte giornalmente dalle nostre cellule e anche delle tossine che immettiamo dall’esterno e qui la lista è lunga: dai fertilizzanti, pesticidi, anticrittogamici, coloranti, conservanti, sostanze chimiche e farmacologiche, eccessi di sali minerali; ma il connettivo può “infarcirsi” e saturarsi anche e soprattutto con gli eccessi di proteine e grassi che l’organismo non ha avuto modo di smaltire e utilizzare.
Infatti sono proprio gli eccessi lipoproteici a intasare in modo massivo il connettivo stesso che nel tempo, specie se l’abuso di proteine e grassi è continuativo, va via via impregnandosene, ipertrofizzandosi e indurendosi dando luogo infine all’ateroma che, dunque, si crea nella parete stessa dell’arteria e poi va pian piano spingendo.
E' solo conoscendo a fondo tale problematica che sarà possibile prevenire e curare questa patologia così frequente.